Descrizione
Dal Ponte delle Ferriere, sotto Monteleone di Spoleto, il Fiume Corno comincia a scorrere tra ripidi fianchi boscosi, separando i rilievi di Monte Meraviglia (m 1392) e Monte Pizzo (m 1438) ad est, dal Monte di Roccaporena (m 1149) ad ovest. Il fiume ed il fondovalle serpeggiano verso nord tra affioramenti rocciosi che incombono sui prati e sui campi arati o terminano direttamente sulle sponde del corso d’acqua, dando luogo in molti tratti a forme di un vero e proprio canyon.
Poco oltre una stretta forra, il fiume Corno lambisce lo Scoglio Sacro di Roccaporena, conviene risalire, lungo i 120 metri dello Scoglio Sacro, che fronteggia le rupi e gli androni incombenti sul centro abitato, per poi percorrere, partendo dalla base dello Scoglio, fino a Cascia il cosiddetto Sentiero di Santa Rita, un tracciato in piano ricavato che attraversa tutto il versante destro della valle, in molti punti a picco sulle limpide acque del fiume. Scendendo a piedi nel fondovalle si scoprono angoli di particolare bellezza e si possono ammirare suggestivi tratti delle sponde fluviali.
Da Cascia in avanti il fiume Corno prosegue in un fondovalle più ampio e riceve a Serravalle (m. 500) le acque del fiume Sordo, provenienti dalle Marcite di Norcia. Dalla confluenza percorre quindi circa 12 chilometri scorrendo tra versanti boscosi, scoscesi e dirupati, fino a gettarsi nel Fiume Nera a Triponzo (m. 405).
Tutto il corso fluviale da Serravalle a Triponzo, è affiancato dal tracciato della ex Ferrovia Spoleto-Norcia, che offre l’occasione di ammirare la valle fluviale da una prospettiva insolita attraverso gli scorci sorprendenti delle gallerie.
La confluenza tra il fiume Corno e Nera, a Triponzo, è un luogo di rara suggestione, qui le rocce si elevano direttamente dalle sponde fluviali originando alcune delle gole e delle forre più belle dell’Umbria, come quelle di Biselli di Balza Tagliata. In questa zona si può osservare una delle più importanti, residue testimonianze storiche, antropologiche e paesaggistiche di tutta la Valnerina e dell’intera regione: le viti maritate, dove la vite si marita, ossia si lega, ad un Acero campestre o all’Orniello. Tutte queste “piantate” (o “alberate”) rappresentavano la forma più diffusa di coltivazione della vite in Valnerina.
Lungo il corso del fiume Corno si sviluppa una bella fascia ripariale di Salice bianco, Ontano nero, Olmo e Nocciolo; nei piccoli prati del fondovalle svettano alti pioppi cipressini. I boschi dominanti sono costituiti da Roverella e da Carpino nero ed appaiono ora radi ora compatti, a seconda della pendenza e dell’esposizione. Sul versante destro tra Roccaporena e Cascia, esposto a settentrione, compaiono a bassa quota anche nuclei di Faggio accompagnato dal Maggiociondolo. Un piccolo arbusto relitto dell’era terziaria, l’Efedra nebrodense, cresce sulle soleggiate aree rupestri presso Roccaporena: è questa una delle poche stazioni del rarissimo vegetale che in Italia è distribuito nell’Appennino centro-meridionale, in Sicilia e in Sardegna.
La fauna di questo ambito è particolarmente interessante, soprattutto per la presenza di alcuni elementi tipici dei corsi d’acqua montani. Innanzitutto il Gambero di fiume, segnalato qui e ormai in poche altre zone dell’intera Valnerina. Le stesse acque frequentate dal crostaceo sono popolate dalla Trota Fario, dalla Rana appenninica e dal Merlo acquaiolo; negli anni 90 era stata inoltre segnalata la Salamandrina dagli occhiali, da ritenere tuttora probabilmente presente. Molte specie di uccelli tipiche delle aree rupestri si riproducono sulle pareti calcaree: Gheppio, Rondine montana, Passero solitario, Codirosso spazzacamino e Taccola, oltre ad una coppia di Lanario, il rarissimo rapace presente in Umbria in appena una decina di siti.
Di certo il modo migliore per riscoprire la simbiosi che si è creata fra uomo e natura, fra paesaggio agrario e paesaggio naturale, è quello di farsi accompagnare, a piedi o in mountain bike, dalle guide naturalistiche oppure cimentarsi in una delle numerose attività sportive: rafting, canyoning, campo avventura, pesca a mosca, pesca no kill e tante altre attività legate al fiume.