Descrizione
La cerniera tra la lunga “schiena d’asino” del Monte Coscerno e il Monte dell’Eremita è rappresentata dai Piani di Gavelli, a quasi 1200 metri di quota: campi, prati falciabili talvolta inondati d’acqua, cerrete con esemplari maestosi plurisecolari, doline e stagni.
Il Laghetto di Gavelli è un altro luogo focale della storia naturale e antropica dell`Oasi naturalistica dei Monti Coscerno ed Aspra. È una piccola palude con idrofite (Potamogeton), Mazzasorda (Typha) e Salix cinerea, ma anche l’abbeverata di cavalli e mucche; è la casa dei Tritoni (sia il crestato che il punteggiato), delle rane e della Raganella, ma anche il sorso d’acqua fresca durante il lavoro o al termine di un’escursione; è il nido della Gallinella d’acqua e addirittura del Porciglione, mentre nel prato vicino si gioca “scapoli/ammogliati” nelle ferie d’agosto.
È anche la porta dell’esteso sistema di rilievi, alte valli, faggete e praterie che da qui si protende verso Monteleone di Spoleto e il Reatino. I Colli e la Valle di Campofoglio, che scende fino a Monte San Vito, Valle Malpana, Valle Pisciarella, Monte Birbone e le sue antiche miniere di ferro, Monte Motola, Monte Aspra, la Cima del Carpellone fino a Salto del Cieco: nemmeno un paese o una casa in mezzo, solo boschi e praterie, poche sorgenti, rari campi e prati, una vecchia cava, qualche strada e pista forestale, due o tre rifugi per pastori e ricoveri “antilupo” per le loro bestie.
Quello che impressiona è innanzitutto l’estensione di questo sistema montano che insieme al Monte Coscerno copre circa 100 chilometri quadrati, tutti accorpati, al di sopra dei 1000 metri di quota: una valle dopo l’altra, il regno incontrastato della faggeta e della prateria, l’ambito che alcuni botanici identificano come il più vero e proprio Appennino Umbro.