Descrizione
Avendita è un piccolo centro abitato del Comune di Cascia sito sull`Altopiano di Avendita, lungo uno degli itinerari montani per Norcia. Il paese sorge sul luogo di un insediamento di origine romana o pre-romana, come attestano i numerosi ritrovamenti.
Per secoli Avendita ha dovuto le sue “fortune” all’altopiano dove sorge, che prende il suo nome, e alle attività agricole che li venivano svolte. Tutto questo ha permesso ad Avendita di raggiungere un buon tenore economico testimoniato dalla presenza della pieve di San Procolo e da alcuni palazzi gentilizi.
L`Altopiano di Avendita, comprendente i centri di Agriano e Aliena, è stato interessato da un`antichissima colonizzazione (al pari dei paesi territorialmente limitrofi come Ospedaletto, Fogliano e Colforcella, Ocricchio e San Giorgio). Questi centri, in gruppi o isolatamente, hanno vissuto per secoli del dissodamento e della massa a coltura di ampi lembi di querceti che avevano provveduto a stendere sul terreno un mantello di preziosa e fertile terra.
Molte sono le iscrizioni romane ad Avendita, segno della presenza di un vicus al centro di una centuriazione dell`altopiano. La natura e la quantità di reperti provenienti dalle adiacenze della Chiesa di San Pròcolo farebbero anche supporre la presenza di un edificio romano di una certa mole nei pressi della Chiesa, di fronte alla quale il percorso antico si biforca. Tra Colle di Avendita e Madonna di Loreto dovrebbe invece situarsi la necropoli relativa all`abitato di età romana.
L`insediamento registra una lineare continuità storica grazie all`erezione a pieve (sia pure di piccole proporzioni) della Chiesa di San Procolo e alla presenza di residenze a carattere gentilizio. Nel Medioevo divenne una villa di transito, dopo che il castello di Avendita venne distrutto (questo fu comunque completamente abbandonato dopo il terremoto del 1703).
La Chiesa di San Procolo è citata dalle fonti fin dal XIV secolo ma ha probabilmente origini molto più antiche per via della dedica al santo eremita siriano (ex patrono di Terni) e per la presenza di un fregio con fogliami di età romana inserito nella struttura (nella parte bassa dello spigolo sinistro), che sembra essere il resto di un monumento di grandi dimensioni una volta presente in loco. Dal portone in pietra rosea si entra all’interno della chiesa. Essa presenta una sola navata con altari barocchi e tele, tra le quali: copia del San Michele Arcangelo del Reni (anno 1797); statua lignea policroma della Madonna con Bambino del XVI secolo; organo del XVI secolo a due ante decorate (Annunciazione).