Descrizione
Il paese di Monteleone di Spoleto è inserito in uno degli angoli naturalistici e paesaggistici più gradevoli ed incontaminati dell’intero Appennino Centrale, il Parco Naturale del Coscerno-Aspra, caratterizzato da imponenti rilievi montuosi ricoperti da boschi di faggi e di roverelle intervallati da ampi pascoli e piccoli campi oggi, come migliaia di anni fa, destinati alla coltivazione del Farro, a cui oggi è stata riconosciuta la D.O.P.
La posizione di confine del paese, collocato alla confluenza di antichissime ed importanti vie di comunicazione provenienti da nord (Norcia), da ovest (Spoleto), da sud (Leonessa) e da est (la Salaria, Valle del Tronto) gli valse l’appellativo di Leone degli Appennini, per il suo manifestarsi al viaggiatore come un castello cinto da mura e torri.
Delle passate epoche di guerre ed assedi rimangono numerose testimonianze, di cui la più celebre è la Biga del sec.VI a.c., qui ritrovata ai primi del Novecento, e della quale si conserva una splendida copia, opera della bottega del Manzù, mentre l’originale è oggi esposta al MET di New York.
Il centro urbano preserva la testimonianza del benessere e della prosperità raggiunta in passato ed il visitatore potrà ammirare l’elevato pregio dell’arredo urbano sia civile (i palazzi Rotondi e Congiunti, la porta spoletina ed il portico con le antiche misure dei cereali) che religioso (la Chiesa e Convento di San Francesco, la Chiesa di San Nicola e la Chiesa di Santa Maria de Equo).
Salendo attraverso il Borgo fino alla porta di accesso della cinta più antica, un arco ogivale aperto nella Torre dell’Orologio da accesso all’imponente fiancata della Chiesa di San Francesco, con una tozza torre campanaria e dei massicci contrafforti che conferiscono all’insieme un aspetto fortificato. Attraverso l’ingresso della pittoresca torre dell’orologio (una delle tre porte della seconda cinta muraria), risalente alla seconda metà del XIII secolo, si accede al nucleo più antico del borgo, che si sviluppa in un dedalo di vicoli secondo un tipico impianto urbanistico medioevale che trovava il suo epicentro nell’ormai scomparso castello dei Tiberti.
In corrispondenza della Torre dell`orologio che domina il borgo rinascimentale sottostante, ci si trova in una graziosa piazzetta, meglio conosciuta come la piazza del mercato. La torre, già antica porta d’accesso al primitivo nucleo urbano, divenne presto il simbolo della pubblica comunità. In origine vi sorgeva un campaniletto a trifora per la campana comunale per le pubbliche adunate. In seguito vi si appose una meridiana, poi sostituita da un primo orologio meccanico. Sulla facciata esterna, sotto l’odierno orologio è apposta una memoria storica postuma legata al risorgimento italiano.