Descrizione
La Chiesa della Madonna di Piazza si trova all`interno del castello di Campi, a poca distanza dalla Chiesa di Sant`Andrea, nei pressi della piazzetta contigua alla porta castellana.
La Chiesa della Madonna di Piazza, venne fondata nel 1351, se ne hanno notizie durante tutto il secolo XV, quando era detta Santa Maria della Misericordia ed aveva un ospedale annesso. Presenta un portale ogivale trecentesco con Agnus Dei nella serraglia e ghiera a fogliami; si apre sul prospetto di una casa con finestre cinquecentesche in alto, una monofora nel mezzo e una finestra lunettata munita di grata. E` affiancata da un campaniletto a vela. Nel 1476 ne è stata migliorata la fabbrica.
L`ingresso immette nella prima delle tre navatelle in cui si articola lo spazio interno, tra pavimento a “schiazze” datato al centro 1562 e volte a botte poggianti su sei pilastri.
L`altare ligneo centrale si addossa ad un arcone con resti di decorazione a racemi nell`intradosso (sec. XV). Qui furono sistemati nel `600 i pannelli smembrati di un polittico da attribuire ad Antonio Sparapane (sec. XV).
Sull`altare di destra, anch`esso ligneo, c`è un`interessante Madonna dei Raccomandati su tela (detta localmente “delle braccia sparse”), del 1641 (la predella è posteriore, del 1662). Manca al centro il tabernacolo.
La volta della navata centrale era occupata da sei storie di Gioacchino e Anna e della Vergine di cui sopravvivono più o meno integri quattro episodi e alcune scritte lacunose esplicative dell`intero ciclo in vernacolo; l`autore va riconosciuto in Giovanni Sparapane che qui parla uno squillante linguaggio tardo-gotico, quasi originato dalla prossimità geografica e culturale di Camerino e Foligno, senza trascurare i debiti contratti con Nicola da Siena, già da tempo installato in zona. casino online stranieri
Di diversa mano sembrano le altre immagini ricomparse in qualche saggio praticato dopo il terremoto del 1979; tra queste, in controfacciata, un mite Sant`Amico boscaiolo che invece della scure ha una ronca inastata e, in mano, la corda cui doveva essere legato il leone che gli divorò l`asino; e un energico Sant`Antonio Abate in cattedra, frontale come da tradizione.
A fianco del primitivo ingresso c`è un Angelo trecentesco con altri frammenti; sulla vota a botte episodi della Passione di Cristo e almeno cinque tondi sotto la scialbatura, di schema giottesco; nei sottarchi Profeti con cartigli.