Descrizione
La genesi del Pian Grande, similmente a quella degli altri bacini, risale a un remoto, grandioso sprofondamento dei calcari, lungo linee di faglia rappresentate dagli attuali rilievi che delimitano l`Altopiano di Castelluccio.
Solo secondariamente fenomeni alluvionali e soprattutto carsici hanno modellato il grande lago chiuso fino all`aspetto attuale. Le principali morfologie carsiche, originatesi su antichi depositi lacustri e palustri, sono rappresentate da varie doline a scodella, con fondo impermeabile e provviste d`acqua per molti mesi all`anno, doline a imbuto con fondo permeabile e, specialmente, dal Fosso Mergani.
Quest`ultima formazione carsica si estende lungo la parte più meridionale del Pian Grande, incide il fondo sedimentario del piano raccordando numerose doline a imbuto,di cui l`ultima costituisce l`Inghiottitoio dei Mergani, situato proprio sotto la strada che scende al piano, dalla quale è visibile tutto il fosso carsico.
Le acque che alimentano il Fosso Mergani provengono esclusivamente dallo scioglimento delle nevi e dalle piogge, in tutto il Pian Grande non esistono sorgenti. L`inghiottitoio viene chiamato localmente Merga. Il toponimo mantiene intatta la forma latina mergo (tuffarsi, immergersi).
Nell`inghiottitoio che in epoca primaverile accoglie una notevole quantità di acque del l`immenso bacino, sono state effettuate numerose colorazioni con fluorescina per individuare la risorgenza, che non hanno dato risultato. Secondo la tradizione orale esisterebbe nel monte un immenso sifone che si riempie e si svuota ogni sette anni determinando fenomeni di magra o di abbondanza alle sorgenti del Torbidone, nei pressi di Norcia.