Descrizione
Il piccolo centro abitato di Macchia, è una villa agricola del sec. XVI, sorta in un pianoro ameno alle falde del Monte Maggiore, in una posizione dominante sulla valle del Fiume Vigi e sulla Valle del Fiume Nera, a 815 m s.l.m. Fuori l’abitato è la piccola chiesa della Madonna Addolorata del XVII secolo con piccolo portale, campanile a vela e le caratteristiche di cappella di transito ad uso dei pellegrini e dei viandanti del passato.
Il paesaggio di Cerreto di Spoleto e dell’intera Valnerina è punteggiato da caratteristiche forme d’insediamento: le ville e i castelli, due parole che in Valnerina assumono un significato particolare.
Le ville erano piccoli centri rurali sorti in pianura e deputati all`approvvigionamento di cibo degli abitanti del centro principale. Sorgevano sempre lungo le viabilità principali con un tessuto urbanistico sempre ampio e aperto. Alcune ville, definite di transito, quando l`agglomerato abitato sorgeva a ridosso o direttamente sulle vie di comunicazioni fondamentali, fungendo quindi, tra l`altro, da “stazioni di posta”. L`antecedente storico delle ville, facenti capo ad un Comune, va ricercato nel sistema dei vici e pagi, nel quale la campagna veniva organizzata e gestita attraverso piccoli villaggi, vici, riuniti in distretti rurali, pagi, più grandi e dipendenti da agglomerati urbani principali.
I castelli, sempre prospettanti su linee di viabilità, avevano invece uno scopo difensivo e militare: erano infatti impegnati nella guardia delle valli e delle strade strategicamente importanti per i commerci. Questi insediamenti avevano funzioni non soltanto di presidio territoriale, ma anche di gestione delle risorse della montagna sfruttate in forme collettive (comunanze agrarie). Il tessuto urbanistico dei castelli è sempre stretto e compatto, con pianta quasi sempre triangolare, culminante spesso con la torre di vedetta (che serviva anche per le segnalazioni di pericolo). Nel XVI sec. il rinnovato e potente controllo della Chiesa, a scapito dei Comuni e delle autorità feudatarie, maturò condizioni di maggiore stabilità che, in molti casi attenuarono la necessità di centri fortificati. Si verificò dunque la conversione di molti castelli in ville sia a livello di nuova identità urbanistica sia in riferimento alla loro posizione. Tale fenomeno interessò generalmente tutti i centri della Valnerina, anche se con tempi e modalità differenti.