Descrizione
L`abitato attuale di Castel Santa Maria, nel territorio del Comune di Cascia, sorge sul versante occidentale della altura omonima, sulla cui sommità è visibile un preesistente insediamento, probabilmente posto, insieme al recinto fortificato di Monte Caefischi, a controllo del valico su cui sorge la Chiesa della Madonna della Neve.
Tracce dell`antichità del sito si evidenziano dall`esame di più elementi. Infatti la strada che va da Castel Santa Maria a Forca della Civita è per lunghi tratti scavata nel terreno, che è sostenuto da terrazzamenti caratterizzati da grossi blocchi appena sbozzati sulla faccia a vista e giustapposti a secco.
L`abitato attuale si sviluppa, con i caratteri della villa, in modo lineare lungo la strada che l`attraversa e che costituisce uno dei collegamenti fra il Casciano ed il Piano di Santa Scolastica, nel Comune di Norcia. La diffusa presenza di stalle e fienili conferma la destinazione agricola del luogo a seguito della sua trasformazione: sul versante settentrionale sono visibili dei gradoni impiegati come "aie" dagli abitanti, ma che ricordano abitazioni disposte su piani successivi degradanti.
Il paese fu completamente distrutto dal sisma del 1979 ed è stato ricostruito poco distante. La fama di questo luogo è dovuta alla presenza del santuario della Madonna della Neve che per oltre quattro secoli nobilitò questa parte di territorio. La chiesa, a pianta ottagonale con interno a croce greca, venne edificata forse su progetto del Vignola, per volere del vescovo Fulvio Orsini, tra il 1561 e il 1571. L’interno fu affrescato dai fratelli Angelucci da Mevale tra il 1570 e il 1584 con Storie di Cristo della Vergine e Profeti e custodiva un organo con cantoria intagliata con la rappresentazione del Miracolo della neve del 1594. Nel 1979 tutto ciò è stato sgretolato dal forte terremoto che si è abbattuto sul comprensorio della Valnerina. Oggi restano solo i ruderi delle pareti e di alcuni edifici annessi al santuario. Alcuni resti di affreschi sono coperti da delle teche di plexiglas.