La Valnerina tra Borghi e Castelli - Lungo il corso del Fiume Corno. Comuni di Monteleone di Spoleto, Leonessa e Cascia
Tipologia: Circuiti
Lunghezza: 70 km
Durata: Dalle 4 alle 8 ore
Interessi: Ambiente, Paesaggio, Storia, Arte, Cultura
BENVENUTI IN VALNERINA
Una lunga valle di 90 km, che gode dell’ampio abbraccio di decine di altre rasserenanti valli, e delle trasparenti carezze di torrenti vivaci, che scendono sui bei fianchi di verdissime montagne. Immagine semplicemente mistica e splendidamente terrena della forza della natura che, attraverso le acque del fiume Nera e dei suoi affluenti (il Corno, il Vigi, il Tissino e il Campiano) ha forgiato tra i boschi un territorio che gli uomini riconoscenti per tanta bellezza hanno voluto chiamare Valnerina in suo onore.
Gli uomini fin dalla più remota preistoria, hanno caparbiamente abitato queste terre difficili, ma generose con chi le ama, e hanno partecipato, in stretto accordo con la natura alla costruzione di un paesaggio frutto della simbiosi ideale fra natura e cultura. I quindicimila abitanti dei trecento chilometri quadrati della Valnerina, privilegiano la vita in piccole comunità e borghi rurali, orgogliosi di consegnare al presente una terra bella e ricca di storia, dove contano ancora valori autentici e sacri, come l’amicizia e l’ospitalità.
L’itinerario, della lunghezza di circa 70 km, può essere percorso in tutti i periodi dell’anno in auto, camper, bus, moto e bicicletta. Il tour parte da Cascia, la città di Santa Rita, e segue a ritroso per un lungo tratto il corso del fiume Corno, l’antico Nar dei popoli italici, che scorre in un’ansa ai piedi del colle di S. Agostino su cui è adagiata la città e, a Roccaporena, lambisce il Sacro Scoglio di S. Rita dopo aver attraversato una profonda valle fino a Monteleone di Spoleto e due grandi altopiani, ancora oggi molto coltivati, e punteggiati di piccoli borghi rurali: quello di Leonessa, che si trova nel Lazio, e quello di Chiavano, in Umbria, e che appartengono entrambi alla storia e alla vita che si è svolta intorno al corso del fiume.
L’itinerario parte da Cascia, con la visita dei suoi più importanti monumenti ed opere d’arte presenti nella città che testimoniano la sua storia plurisecolare, e si conclude nel piccolo borgo di Roccaporena ove è nata Santa Rita (1381-1457). L’itinerario permette di visitare piccoli borghi, cittadine e paesaggi rurali frutto di una storia comune e che sono il risultato della plurisecolare azione dell’uomo sul territorio, nonché di entrare in contatto con espressioni artistiche, storiche e culturali di grande bellezza ed intensità fiorite in questo lembo dell’Umbria dall’epoca antica sino ai nostri giorni.
Il filo conduttore che lega le diverse tappe che compongono l’itinerario non sono soltanto i luoghi che si incontrano e la loro storia, ma è anche la presenza del fiume Corno che segna fortemente sia il paesaggio naturale che quello costruito dagli uomini nel corso dei secoli, dando forma e identità al territorio: lo troviamo a Cascia, punto di partenza del percorso; a Monteleone di Spoleto, che si erge sulla valle solcata dal fiume; a Leonessa, ove poco lontano, tra i boschi della Vallonina, si trovano le sue sorgenti, sulla cui riva di sinistra è stata costruita la città; sull’altipiano di Chiavano, le cui acque, raccolte e drenate da fossi realizzati dall’uomo e da piccoli torrenti, confluiscono nel fiume Corno in prossimità di Leonessa; a Roccaporena, ove il fiume scorre ai piedi del Sacro Scoglio di Rita.
L’itinerario tocca luoghi ove è ancora forte l’impronta data ad essi dall’epoca medioevale, a partire soprattutto dal XII al XIV secolo, prima dell’ingresso del territorio nello Stato della Chiesa caratterizzato da un forte “centralismo” politico, amministrativo e militare. Gli insediamenti difensivi e i tanti castelli che si incontrano hanno perso la loro originaria funzione militare e difensiva diventando piccoli borghi rurali. Le mura, le porte ed i torrioni di guardia degli antichi castelli hanno avuto consistenti trasformazioni.
A partire dal XV secolo i paesi sono stati ampliati ed arricchiti con nuove strutture edilizie ed espressioni artistiche quali, ad esempio, i palazzetti gentilizi dei secoli XVI, XVII e XVIII
che si trovano in quasi tutte le tappe del percorso, le opere d’arte tardorinascimentali e di epoca barocca presenti nelle chiese, la viabilità interna e di collegamento con le aree limitrofe e le abitazioni civili per la popolazione.
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