Da Norcia a Preci - Tra i mistici della Valle Castoriana
Tipologia: Circuiti
Difficoltà: In Automobile
Durata: Da 4 a 8 ore
Interessi: Storico - Culturale
Tra panorami di luminosa bellezza, l’itinerario permette di prendere contatto con luoghi ed espressioni artistiche di grande intensità fiorite nel corso dei secoli in quel lembo d’Umbria che, dalla “vetusta Nurtia”, s’inoltra nella Valle Castoriana, fin dal quinto secolo crogiolo di profonde esperienze spirituali ed anacoretiche. Da qui, nella formulazione benedettina, la mistica umbra fiorirà inesausta nella storia d’Europa. Oltre che centro spirituale, la Valle Castoriana ospitò anche una delle scholae più antiche dell’arte medica e chirurgica a livello europeo.
L’itinerario inizia a Norcia, dal suo centro ideale: il monumento dedicato a colui che fu il cuore e la mente d’un percorso bimillennario di vita spirituale e civiltà e meritò il titolo di Patrono d’Europa. «A Benedetto, fondatore e padre degli anacoreti d’Occidente. A colui che conservò le lettere, le arti e le scienze e propagò l’agricoltura. Norcia, sua madre»: così è scritto sul basamento in marmo bianco su cui poggia la statua di San Benedetto posta nel centro della piazza principale della città.
La trecentesca Basilica del santo conserva, nella cripta, la domus della Gens Anicia, casa natale di Benedetto e Scolastica, e nella sua ampia navata i tondi che celebrano alcune delle gesta del santo; la grande tela dell’incontro di Benedetto con lo spietato Totila, re dei Goti. Di fianco alla basilica, il cinquecentesco Palazzo Comunale, saldo sulle robuste arcate dell’antica gabella. Di rimpetto, la tetragona fortezza della Castellina, eretta da Giulio III nel 1554 come sede dei Governatori Apostolici, custodisce al suo interno tesori d’arte sacra e splendide collezioni archeologiche. Nella cinquecentesca cattedrale di S. Maria Argentea una lunetta raffigura Benedetto costruttore di chiese, monasteri e opere pubbliche destinate a rendere meno duro l’umano peregrinare nella lachrimarum valle; inoltre, struggenti Crocifissi contratti negli ultimi spasimi dell’agonia.
Snodandosi ai piedi della possente mole del Monte Patino, la strada sale tra campi ridenti per raggiungere la Forca di Ancarano ove il viaggiatore indugia a lungo accarezzando con lo sguardo la città di Norcia ed il Piano di Santa Scolastica racchiuso, come in uno scrigno, da una chiostra di monti. Discendendo al borgo di S. Angelo, compare tra gli alberi la trecentesca Chiesa di S. Maria Nuova di Ancarano, o della “Madonna Bianca”, con l’arioso portico quattrocentesco a quattro arcate e il portale scolpito dai Maestri Lombardi. All’interno, gli affreschi dedicati alla Madonna di Antonio Sparapane da Norcia; figure di santi tra cui i protettori dalla peste nera; il nobile Crocifisso opera di maestri fiorentini e, nel tabernacolo ligneo dei Seneca da Piedivalle, il bassorilievo marmoreo della Vergine col Bambino: la venerata “Madonna Bianca”.
Dietro la chiesa, alte sulle rupi boscose e il borgo di Capo del Colle, le rovine della rocca di Castelfranco: uno dei molti castelli arroccati lungo la valle a difesa della strada che raggiungeva il litorale adriatico. Un tempo questa via, che per secoli è stata percorsa da eserciti, bande di capitani di ventura, banditi, commercianti, era posta sotto la protezione della dea Ankaria, la divinità pagana protettrice delle strade e dei valichi di montagna, alla quale era dedicato un tempio, il cui ricordo sopravvive nei nomi dei luoghi e nelle epigrafi della Gens Ancaria rinvenute nella valle.
La strada prosegue poi per il castello di Campi, costruito all’incrocio della Via Nursina che collegava Norcia con Spoleto e della via che raggiungeva l’antico castello di Triponzo (Tripontium) ove il Nera e il Corno si incontrano. Il castello di Campi conserva in gran parte la cinta muraria e l’ultima agile torre vigile sulle campagne ubertose. Attraversato il maestoso e rude portale trecentesco, che immette nel castello, sopra l’antico fontanile, si sale alla Chiesa di S. Andrea patrono della rocca. Dal loggiato, in un silenzio saturo di luce e di memorie, vista e pensiero spaziano sull’ampia vallata addomesticata da millenarie fatiche, risalendo poi verso le cime su cui vegliano gli ermi castelli di Abeto e Todiano. Tra le case del borgo, la chiesina di S. Maria in Piazza con gli affreschi neogotici di Antonio Sparapane di cui si segnalano quelli dedicati alla Vergine. Ai piedi del castello, la Chiesa extra mœnia di S. Salvatore, dai corpi abbinati abbelliti da gemelli rosoni. All’interno, affreschi degli Sparapane, tra cui la maestosa Incoronazione della Vergine; la enigmatica Discesa al Limbo di Nicola da Siena e, dietro l’altare maggiore, un grande affresco dedicato alla Crocifissione.
Entrando nella valle, la strada segue il corso del fiume Campiano e, a poca distanza da Piedivalle, antico centro commerciale, giunge all’Abbazia di Sant’Eutizio. Qui, quando il lupo e l’orso s’aggiravano nelle selve e le orde gotiche desolavano campagne e borghi, l’abate Spes fondò nella Valle Castoriana uno dei più antichi centri anacoretici d’Europa. Benedetto da Norcia era appena fanciullo ma quell’intensa esperienza spirituale guiderà i primi anni della sua solitaria ascesi tra le rupi di Subiaco, prima dell’esperienza di Cassino.
Spes viveva in una grotta scavata nella roccia sulla quale, agli inizi del Seicento, sarà costruito il campanile dell’Abbazia. Con l’abate Eutizio, successo a Spes, la Regola di Benedetto ancora fresca d’inchiostro fu adottata dalla comunità monastica della Valle Castoriana: l’allievo era divenuto maestro. Prima dell’anno Mille, sul primitivo oratorio fu fondata l’Abbazia.
La lunetta del portale scolpito da magister Petrus ricorda il rifacimento operato, nel 1190, dall’abate Teodino I. L’armonioso merletto del rosone in stile gotico spoletino interrompe l’austera cortina della facciata scandendo con le sue colonnine il numero mistico del Cristo, l’otto, e quello del mistero della Trinità (le tre serie di otto colonnine) di cui Cristo è Persona e che in Cristo si manifesta. Nella chiesa è custodita la grande croce del ‘400 sagomata dipinta da Nicola da Siena e la tela della Crocifissione tra i santi Spes ed Eutizio del “Pomarancio” (1602). Ai benedettini si deve l’istituzione della prima farmacia e della schola medica della Valle Castoriana attiva fino al 1215, anno in cui i monaci infirmarii cedettero la loro funzione a laici che, nutriti alla loro scuola, perfezionarono l’arte rendendo celebre la Scuola Chirurgica di Preci nelle corti più illustri d’Europa. Vocazione antica, quella del medico, nella Valle Castoriana che deriva il suo nome dai divini gemelli Castore e Polluce protettori della salute cui, nel patronato della schola medica preciana, succedettero i santi Cosma e Damiano.
I celebri medici di Preci, tra di essi i Mensurati e gli Scacchi, edificarono all’interno dell’antico castello le loro ricche dimore. Durante Scacchi si vantava di aver costruito la sua magione «con tre sole pietre», ossia coi proventi di tre estrazioni di calcoli eseguite su pazienti facoltosi. Il locale Museo della Chirurgia, continguo al Palazzo Comunale di Preci, conserva gli antichi strumenti dell’arte; nel Museo dell’Abbazia di S. Eutizio è stato ricostruito l’antico laboratorio farmaceutico benedettino.
A poca distanza dal castello di Preci, che conclude l’itinerario; il fiume Campiano, dopo aver attraversato tutta la Valle Castoriana, confluisce nel Nera, il sacro Nahar degli Umbri e dei Sabini. La strada si biforca: ad est, attraversando le Gole della Valnerina, si dirige a Visso ed alle sorgenti del Nera; ad ovest, correndo parallela al percorso del Nera, raggiunge Triponzo dove le terme romane sfruttavano le calde acque albule del sulphureus Nar che dopo settanta chilometri, ad Orte, termina il suo lungo viaggio nel Tevere.
Quest’itinerario può essere proseguito fino alla Cascata delle Marmore mediante un altro percorso “Borghi e Castelli della Valle del Nera” che interessa i castelli di Cerreto di Spoleto, Ponte, Vallo di Nera, Castel San Felice, l’abbazia dei Santi Felice e Mauro, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Ferentillo, l’abbazia di San Pietro in Valle, Montefranco, Arrone e la Cascata delle Marmore.
Photogallery: Norcia e il suo territorio - La Basilica di San Benedetto - La valle del Campiano - Il castello di Campi - La Chiesa di Santa Maria di Piazza - La Chiesa di San Salvatore - L`Abbazia di Sant`Eutizio - Preci
Videogallery: Norcia e il suo territorio - Campi tra passato e presente - La Valle Castoriana - Preci e il suo territorio
Escursioni e passeggiate per gli appassionati del Trekking: Alla Chiesa della Madonna Bianca - Alla Grotta di Monte Patino - Alla Chiesa di Santo Spes - La via per l`Abbazia di Sant`Eutizio - Dal Mulino alla Chiesa della Madonna della Peschiera