La Tradizione non si ferma e nonostante il terremoto, la tradizionale Processione del Cristo Morto attraverserà le vie di Cascia la sera del Venerdì Santo come è sempre stato dal 1300.
La Processione, cambierà itinerario dopo secoli nei quali lo “scrosciare” delle catene dei penitenzieri attraversava le stesse strade. Il terremoto purtroppo ha reso impercorribili parti del tradizionale percorso. Dopo diverse riunioni e ripensamenti, la secolare Confraternita della Buona Morte di Cascia ha deciso di far sfilare la suggestiva Processione, che per la prima volta partirà alle 21.30 dalla Basilica Inferiore del Santuario di Santa Rita per attraversare la piazza di Cascia e risalire al Santuario porgendo il solito rispettoso saluto al corpo di Santa Rita.
Chiunque sia venuto a Cascia la sera del Venerdì Santo non può fare a meno di ricordare una sensazione mistica e carica di emozione. Dal canto loro anche i casciani sono legati in modo particolare a questa Processione, che unisce misticismo e tradizione, quasi tutti sono impegnati a rappresentare i quadri viventi delle stazioni della Via Crucis, a portare luci e torce e a portare in spalla la bara del Cristo e la statua della Madonna Addolorata. La suggestione più grande è data dalla lunga sequenza di penitenzieri “gli incappucciati” che carichi di pesanti croci e catene attraversano le vie di Cascia lasciando una particolare emozione agli spettatori.
La processione si apre con la Croce della Confraternita della Buona Morte alla quale seguono le stazioni della Via Crucis rappresentate da quadri viventi, le tele dipinte a mano e da poco restaurate dall’artista di Cascia Erika Lavosi accompagno i figuranti. Le stazioni della Via Crucis sono quindi seguite dai penitenzieri incappucciati in sacchi, che recano croci e catene come sette secoli addietro. Vi è quindi la Croce di mezzo così detta perchè, in passato, si trovava nel mezzo della Processione e quest’ultima era seguita da numerosi fedeli (da memoria del 1714 risulta che «a Cascia corsero più di 7000 persone»), dalla Croce a vento, dalla Banda e dalla Sacra spina. É questa la reliquia donata nel 1625 dal Cardinale Fausto Poli ed è recata dall’Arciprete di Cascia con piviale rosso (colore simbolo del martirio). Appaiono quindi: Gonfalone di Cascia - Autorità Cittadine - Cristo Morto. Recato da appartenenti alla Confraternita della Buona Morte, seguiti da Sacerdote con piviale viola (colore simbolo della penitenza) Bambini e Corteo di giovani - Madonna Addolorata - Sacerdote con piviale nero (colore simbolo del lutto) Popolo.